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Gestire l’offerta: vendere meno per guadagnare di più

  • mmtrex
  • 23 mag
  • Tempo di lettura: 4 min

Aggiornamento: 28 mag


In azienda si tende a pensare che “vendiamo tutto”. Ma a conti fatti, solo una parte dell’offerta genera valore. Il resto pesa.


Nel B2B, gestire bene il portafoglio d’offerta non è solo un tema di marketing. È una questione di strategia, di posizionamento, ma soprattutto di marginalità e sostenibilità operativa.


Questa pillola affronta una domanda scomoda: stiamo vendendo ciò che crea valore… o ciò che è rimasto a catalogo?

  • La voce commerciale aiuta a ragionare su come raccontare e focalizzare meglio l’offerta

  • La voce finanziaria scava nelle conseguenze economiche di un portafoglio troppo ampio, disallineato o scarsamente monitorato


Due voci per una stessa verità: ciò che vendi davvero non è ciò che hai in listino, ma ciò che il cliente percepisce, comprende e accetta di pagare.


Come usarla

  • Per semplificare e focalizzare l’offerta in base a margini e volumi

  • Per costruire un dialogo tra vendite, finance e prodotto

  • Per evitare di mantenere (e vendere) ciò che non ha più senso economico

 


PILLOLA 05 — Cosa vendi davvero? Gestire e raccontare l’offerta nel B2B


Obiettivo

Aiutare venditori e manager a costruire, aggiornare e comunicare efficacemente il proprio portafoglio d’offerta. In mercati complessi, non basta avere un buon prodotto: bisogna sapere cosa, a chi, come e perché si sta vendendo.


Punti chiave

  1. Il portafoglio non è una lista: è una strategia

    Un’offerta B2B non è solo l’insieme di ciò che si può vendere, ma il risultato di scelte precise: posizionamento, target, complementarietà. Ogni elemento deve avere un ruolo e un perché.


  2. Il ciclo di vita del prodotto influenza la vendita

    Prodotti in lancio, in crescita o in declino richiedono approcci diversi: risorse, sforzi di marketing, e livelli di rischio. Il venditore deve sapere dove si colloca ciò che propone per adattare il suo stile.


  3. L’eccesso di gamma è un problema, non un vantaggio

    Molte aziende credono che “più prodotti = più possibilità”. In realtà, portafogli troppo ampi confondono i clienti e disperdono energia. Serve chiarezza e coerenza nell’offerta.


  4. L’SVP (Sales Value Proposition) è la tua guida

    Ogni elemento dell’offerta dovrebbe rispondere alla domanda: “Perché un cliente dovrebbe comprarlo da noi e non da altri?”. La SVP non è uno slogan: è la sintesi del valore reale che proponiamo.


  5. Offerta aggiornata = fiducia mantenuta

    Un’offerta vecchia o incoerente mina la credibilità del venditore. Tenere il portafoglio allineato al mercato è segno di attenzione, flessibilità e professionalità.


Caso tipico

Un’azienda industriale offre una gamma di prodotti elettronici di controllo. Alcuni sono in fase di dismissione, altri non più competitivi. Il venditore continua a proporli “perché sono in catalogo”, ma il cliente li percepisce come obsoleti. Il vero problema? Nessuno ha aggiornato la SVP, né fornito indicazioni su cosa spingere, con quali argomenti e con quale strategia.


Lezione da portare a casa

“Il venditore non è un distributore automatico di prodotti.È un portavoce di una proposta di valore. E quella proposta va pensata, aggiornata e raccontata bene.”

 


Rilettura finanziaria: L’offerta è un asset, non un catalogo


“Non vendi quello che hai. Vendere significa scegliere cosa vale la pena offrire.E ogni scelta ha un impatto sul margine, sulla struttura dei costi e sulla sostenibilità dell’intero modello.”


Impatto economico

Un portafoglio d’offerta mal governato genera costi occulti e ricavi confusi:

  • Si mantengono prodotti a bassa marginalità solo perché “ci sono sempre stati”

  • Si disperdono risorse commerciali su linee non coerenti con la strategia aziendale

  • Si aumentano i costi operativi e logistici per gestire un assortimento troppo ampio

  • Si ostacola la focalizzazione del marketing, rendendo meno efficaci le campagne e il posizionamento

Al contrario, un’offerta ben progettata e coerente:

  • migliora i margini medi

  • facilita la vendita (meno complessità, più chiarezza)

  • semplifica la supply chain e la produzione

  • rende più efficace la pianificazione e il controllo di gestione


Rischi finanziari di un’offerta senza strategia

  • Sovraproduzione di beni a basso rotazione → capitale circolante bloccato in magazzino

  • Confusione nei listini → errori di pricing, gestione degli sconti incontrollata

  • Investimenti spalmati su troppe linee → mancanza di massa critica per far crescere ciò che conta

  • Vendite "di cortesia" su prodotti deboli → tempo e risorse persi, valore netto negativo


"Non esistono prodotti “inutili” solo nel reparto commerciale: sono costi vivi per tutta l’organizzazione."


Metriche da monitorare

Per un CFO, leggere l’efficienza dell’offerta significa osservare:

  • % di prodotti attivi vs venduti effettivamente

  • Margine lordo medio ponderato per linea / famiglia

  • Velocità di rotazione per gamma (Days Inventory Outstanding)

  • Incidenza dei prodotti “in perdita” su base trimestrale

  • Quota di ricavi generati dal top 20% dell’offerta


In sintesi: la qualità dell’offerta si misura in redditività, concentrazione e chiarezza d’identità.


Implicazioni su pianificazione & controllo

  • Costruzione di un modello di contribution margin per famiglia di offerta, non solo per area commerciale

  • Inserimento di soglie di allerta: prodotti sotto X% di margine o con vendite sotto soglia = da riconsiderare

  • Legare il pricing a una logica di valore percepito + cost-to-serve, e non solo al “listino storico”

  • Introdurre processi di revisioni periodiche del portafoglio come attività strategica condivisa (Sales + Finance + Operations)

Ogni prodotto mantenuto ha un costo-opportunità. Ogni linea confusa rende più difficile vendere… e più costoso farlo.


Domande da CFO o Board

  1. Quanti prodotti abbiamo in portafoglio che vendono poco e costano molto?

  2. I prodotti che generano la maggior parte dei nostri ricavi sono anche quelli con il miglior margine?

  3. Il nostro pricing riflette la nostra SVP (Sales Value Proposition) o semplicemente “ci adeguiamo al mercato”?

  4. Stiamo investendo nello sviluppo dei prodotti che ci rendono competitivi… o stiamo solo aggiornando l’inventario?

 

Questa pillola è particolarmente utile anche per contesti di:

  • razionalizzazione del portafoglio

  • M&A con bisogno di allineamento tra gamma prodotti e strategia

  • revisione del pricing in ottica valore e sostenibilità

Numeri che parlano. Persone che contano.

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Sono un ex-General Manager con una lunga storia nella digital economy (partendo da Yahoo e Kelkoo).

Oggi affianco imprenditori e manager come fractional CFO, temporary manager o advisor, leggi chi sono.

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